Sepolcro in agguato, la settima indagine di Cormoran Strike.

Cari lettori di #Scrittricedallaluna, come state?

La primavera, tra una nevicata e l’altra, è finalmente alle porte e per affrontare le ultime giornate uggiose, vi consiglio di correre in libreria ad acquistare il settimo libro di Roberth Galbraith, ovvero la magnifica J.K. Rowling. Ho atteso per mesi il momento il momento in cui mi sarei potuta immergere nell’ultimo e intricato caso in stile british della meravigliosa autrice, sin da quando la casa editrice ha iniziato a pubblicizzarne l’uscita. Il 20 febbraio sono stata finalmente accontentata e devo dire… anche rapita.

Esatto, perché la lettura di questo romanzo si è trasformata fin dalle prime pagine in un’esperienza immersiva che mi ha ricordato, sebbene in un contesto diverso, il tempo in cui a catturarmi era stata la saga di Harry Potter e le nottate trascorse alla luce della mia lampada da comodino, letteralmente divorando pagina dopo pagina. La maestria della Rowiling viene fortemente ribadita da questo sua ultima fatica e in generale da tutti i volumi incentrati sul personaggio di Cormoran. Forse, da umile lettrice, posso permettermi di muovere una piccola critica, riguardante “Cuore nero d’inchiostro”, che si colloca, a causa dell’espediente della lettura delle chat e del finale spiegato con minor coerenza, un gradino sotto agli altri volumi.

L’investigatore, scelto per dipanare le intricate matasse di questi crimini, si chiama Cormoran Strike ed è un ex militare, privato di una gamba da un’esplosione in Afghanistan. Nonostante il suo aspetto irsuto e l’atteggiamento burbero, risulta affascinante e conquista i cuori di meravigliose donne del jet-set londinese. Al suo fianco è sempre presente l’ingegnosa e dolce Robin Ellacott, sua socia, nonché unica donna in grado di suscitare in lui veri sentimenti. I fedeli lettori infatti – se tra di voi ce n’è qualcuno – saranno estremamente curiosi di scoprire se Strike esprimerà finalmente i suoi sentimenti. Questa volta i due saranno alle prese non con un unico omicida, bensì con un’intera setta religiosa, su cui aleggiano gravi colpe: pedofilia, stupro, morti sospette e torture. L’agenzia di Strike viene incaricata da un padre affezionato di scoprire il più possibile sui loschi affari dei “decani” della chiesa della Profetessa Annegata, per riuscire a liberare suo figlio, uno dei fedeli, il giovane Will. Robin dovrà fare appello a tutte le sue risorse e capacità per infiltrarsi a Chapman Farm, la sede originale della UHC, e rischierà molto più della sua copertura.

Riusciranno a venire a capo di un mistero che pone le sue radici nei primi anni ’90?

Ovviamente sì e in pochissimi (compresa io) riusciranno a comprendere gli indizi e a battere Strike/Rowling sul tempo.

Un’ultima cosa… sono davvero rattristata al pensiero di dover attendere un altro anno o due per l’ottava avventura ma mi consolo con l’uscita su Sky investigation della quinta stagione della serie “Strike”, quasi introvabile sulle reti italiane. I due episodi saranno mandati in onda e poi presenti on demand da domani 8 marzo!

Alla prossima miei cari amici lunari…