Scrittrice dalla luna
Il segreto di Morgana.

Buon sabato cari amici lunari! Come state? Siete in casa, al riparo da questi primi freddi pungenti oppure vi state godendo un bel pomeriggio di tiepido sole?

Oggi desidero parlarvi di un libro da poco pubblicato e intitolato “Il segreto di Morgana” dell’autrice Sophie Keetch. Fin da bambina sono sempre stata attratta dal mito di Morgana, Artù e dei cavalieri della tavola rotonda. Il ciclo arturiano è sempre stato, per me, un rifugio per i sogni, un magico e in parte storico mondo verso cui viaggiare con la fantasia.

Se qualcuno mi ponesse la domanda : “Se ne avessi la possibilità, quale mondo fantasy visiteresti?” risponderei sicuramente Camelot e se potessi sfruttare in più occasioni questo viaggio, subito dopo, mi recherei nella terra di Mezzo e ad Hogwarts.

Non c’è libro o film sull’argomento che mi sia sfuggito. Non potevo, dunque, cogliere una nuova occasione per immergermi nelle leggende dell’antica Britannia, occasione offertami da una scrittrice esordiente, giovane e con una tesi di laurea in letteratura inglese sul tema.

Morgana è una fata, dotata di doni straordinari ma differenti, almeno in questo primo libro, rispetto al ritratto tradizionalmente delineato dalle altre opere.

La narrazione inizia con l’infanzia della figlia del Duca di Gorlois, nel castello di Tintagel e dell’amore di Uther Pendragon per Igraine, sua madre. L’infanzia di Morgana e delle sue sorelle è turbata dalla tragica morte di Gorlois per mano del re supremo Uther e di mago Merlino. La storia coincide a grandi linee con tutte le altre opere e narrazioni. Merlino, però, non viene rappresentato come un druida saggio e giusto, bensì come uno stregone malvagio e privo di scrupoli. Igraine invece sembra restia a ricambiare l’amore di Uther e si mostra remissiva alle sue decisioni, solo per aiutare le figlie: Morgause, Elaine e Morgana. Morgana, ribelle come il mare in tempesta, si rifiuta di obbedire al suo re e patrigno e, per questo motivo, viene punita, trascorrendo l’adolescenza prima in isolamento nel suo castello e poi in convento. Igraine, invece, porta in grembo un figlio maschio, erede al trono di Britannia, ma apparentemente nato morto o scomparso, il futuro grande re Artù. La vita della fata è segnata dall’amore per il gallo Accolon, da un matrimonio infelice con il re Urien di Gore e dalla nascita del figlio Ywain.

Il volume termina con una decisione di Morgana, quella di poter vivere finalmente libera, senza più dover sottostare alla superbia degli uomini, donna medievale e moderna, meravigliosa icona di femminismo.

La lettura è super consigliata, anche se differisce significativamente dalla celebre saga di Marion Zimmer Bradley e da “Le nebbie di Avalon”, classico da non perdere assolutamente!

Il villaggio di Tintagel, in Cornovaglia. Uno dei luoghi che prima o poi visiterò…

Buona lettura!

Perduta nel “Nessundove”.

Book lovers, come state? Ho trascorso parecchio tempo quassù sulla luna, indaffarata nei miei mille impegni. Finalmente, con l’arrivo dell’estate posso rallentare un po’ e ho il tempo per raccontarvi delle mie letture.

Ho da poco terminato il romanzo fantasy di Neil Gaiman #Nessundove, ristampato nel 2021, con aggiunta di un racconto finale, un approfondimento sul Marchese De Carabas. Il romanzo fu edito per la prima volta nel 1996 e adattato per una serie televisiva, andata in onda sulla BBC.

Devo fare una piccola premessa, ho letto svariati libri di Gaiman e visto i numerosi adattamenti (cinematografici e televisivi) dedicati alle sue opere e non sono mai rimasta delusa. L’autore sa far suo il genere fantasy, realizzando opere che piacciono ad adulti e bambini.

“Nessundove” in particolare è uno dei romanzi dell’autore che ho apprezzato maggiormente, quasi al pari di “Stardust”. Ovviamente non posso non citare American Gods, ristampato a sua volta negli ultimi anni e da cui è stata tratta una serie tv per Prime Video, anche se, per quest’ultimo, devo far notare una maggiore complessità e una minore scorrevolezza nella lettura.

Tornando a noi, “Nessundove” è ambientato in una Londra alternativa, dinamica e magica. Una città specchio, posta sottoterra, in cui finiscono cose e persone perdute e in cui le regole di quel gioco, chiamato vita, sono rivoluzionate. A finire per errore a Londra Sotto è un giovane esperto di marketing Richard Mayhew, la cui esistenza è scandita da una routine serrata e rigida. Il lavoro, la fidanzata Jessica e gli amici sembrano guidare le sue azioni e la sua volontà. Richard, travolto da tutti coloro che lo circondano, non si rende conto di essere infelice. Un giorno, per strada, mentre subisce i rimproveri di Jessica, decide di soccorrere una giovane donna sanguinante per strada. Questo è l’inizio della sua avventura, che lo porterà a scoprire non solo le misteriose profondità della città ma anche a superare i proprio limiti, affrontando mostruose creature, spietati assassini e prove cavalleresche.

Il romanzo si compone come una sorta di “quête” medievale con elementi futuristici e a tratti “steampunk”, calando il lettore in medias res, all’interno della storia. Si tratta di quel tipo di romanzo che fa porre al lettore una domanda: è adesso cosa accadrà?. Il finale inoltre contiene una pericolosa morale e una interessante riflessione esistenziale, non vi anticipo altro perché non vorrei fare la guastafeste. Spero di avervi incuriosito. Dalla luna è tutto, un saluto dai miei a-mici, che in questo momento si stanno divertendo a testare l’assenza di gravità tra un cratere e l’altro.