Perduta nel “Nessundove”.

Book lovers, come state? Ho trascorso parecchio tempo quassù sulla luna, indaffarata nei miei mille impegni. Finalmente, con l’arrivo dell’estate posso rallentare un po’ e ho il tempo per raccontarvi delle mie letture.

Ho da poco terminato il romanzo fantasy di Neil Gaiman #Nessundove, ristampato nel 2021, con aggiunta di un racconto finale, un approfondimento sul Marchese De Carabas. Il romanzo fu edito per la prima volta nel 1996 e adattato per una serie televisiva, andata in onda sulla BBC.

Devo fare una piccola premessa, ho letto svariati libri di Gaiman e visto i numerosi adattamenti (cinematografici e televisivi) dedicati alle sue opere e non sono mai rimasta delusa. L’autore sa far suo il genere fantasy, realizzando opere che piacciono ad adulti e bambini.

“Nessundove” in particolare è uno dei romanzi dell’autore che ho apprezzato maggiormente, quasi al pari di “Stardust”. Ovviamente non posso non citare American Gods, ristampato a sua volta negli ultimi anni e da cui è stata tratta una serie tv per Prime Video, anche se, per quest’ultimo, devo far notare una maggiore complessità e una minore scorrevolezza nella lettura.

Tornando a noi, “Nessundove” è ambientato in una Londra alternativa, dinamica e magica. Una città specchio, posta sottoterra, in cui finiscono cose e persone perdute e in cui le regole di quel gioco, chiamato vita, sono rivoluzionate. A finire per errore a Londra Sotto è un giovane esperto di marketing Richard Mayhew, la cui esistenza è scandita da una routine serrata e rigida. Il lavoro, la fidanzata Jessica e gli amici sembrano guidare le sue azioni e la sua volontà. Richard, travolto da tutti coloro che lo circondano, non si rende conto di essere infelice. Un giorno, per strada, mentre subisce i rimproveri di Jessica, decide di soccorrere una giovane donna sanguinante per strada. Questo è l’inizio della sua avventura, che lo porterà a scoprire non solo le misteriose profondità della città ma anche a superare i proprio limiti, affrontando mostruose creature, spietati assassini e prove cavalleresche.

Il romanzo si compone come una sorta di “quête” medievale con elementi futuristici e a tratti “steampunk”, calando il lettore in medias res, all’interno della storia. Si tratta di quel tipo di romanzo che fa porre al lettore una domanda: è adesso cosa accadrà?. Il finale inoltre contiene una pericolosa morale e una interessante riflessione esistenziale, non vi anticipo altro perché non vorrei fare la guastafeste. Spero di avervi incuriosito. Dalla luna è tutto, un saluto dai miei a-mici, che in questo momento si stanno divertendo a testare l’assenza di gravità tra un cratere e l’altro.