La terra d’ombra di Ron Rash.
Buonasera cari lettori. Come state? Contenti per l’arrivo dell’inverno? Oppure desiderate ardentemente il calore estivo del sole? In questi giorni la mia vista è offuscata dalla nebbia che mi circonda. Ebbene sì, anche sulla luna c’è la nebbia! Per evitare la noia provocatami dalla vista di tutto questo grigio ho letto un nuovo libro.
Ron Rash è un autore statunitense di enorme talento, nonché una delle voci principali della “southern literature”. Pubblicò “La terra d’ombra” per la prima volta nel 2012, ottenendo il Grand prix de littérature policière.
Cosa ne penso di questo libro? La qualità della scrittura e innegabile, così come la delicatezza della vicenda narrata, perfettamente incastonata nel contesto naturalistico. La trama però non mi è piaciuta, l’ho trovata debole sotto certi aspetti e soprattutto non ho apprezzato il finale frettoloso.
Le capacità descrittive sono a tutti gli effetti sublimi, la vallata dei monti Appalachi, in cui si colloca la malandata fattoria di Lauren e di suo fratello, è descritta in modo tale da risultare personificata, quasi un’entità vivente che rispecchia gli umori e i caratteri della sua gente fino a sopraffare con la sua oscurità la protagonista stessa.
La storia d’amore è dotata di crudo realismo, l’autore evita ogni tipo di fronzolo o abbellimento, è un amore tra poveri che, da puro godimento carnale, si trasforma in affetto e forse passione. Nulla di paragonabile alle grandi storie romantiche della letteratura.
La Grande guerra fa da sfondo a questa vicenda, così come la mentalità chiusa e ristretta di una provincia ignorante, che confonde una donna intelligente per una strega a causa di una voglia sulla pelle e non mostra alcuna pietà nei suoi confronti.
Emerge inoltre un grave pessimismo che mi ha personalmente turbata, Lauren, suo fratello e il misterioso ospite della loro fattoria vengono sconfitti dall’oscurità della vallata, della guerra e forse della brutalità umana che rende quasi incapaci di ragionare. L’esito, seppur sbrigativo è il trionfo dei cattivi sentimenti e della paura.
Non saprei se consigliare oppure no questo libro, dipende da ciò che desiderate trarre dalla lettura. Sicuramente ne apprezzerete la prosa, ma se siete sentimentali, come me, il finale vi lascerà l’amaro in bocca.