Scrittrice dalla luna
Un giallo da spiaggia condito da tanto humour. Agatha Raisin e la strega di Wyckhadden

Buonasera! Come state? Qui sulla luna tutto ok. Trascorro un’altra afosa giornata di giugno allietata da tante letture, da una bella tisana fredda al lampone e menta e dai miei libri. Un anno fa circa, ho deciso di iscrivermi ad Euroclub. Per chi non lo sapesse si tratta di un club che permette di acquistare libri ad un prezzo ribassato (eh sì, se ve lo state chiedendo posso confermarlo, i corrieri arrivano anche quassù, con un piccolo extra sulla consegna).

Con l’ultimo ordine ho comprato questo libro giallo intitolato “Agatha raisin, La strega di Wyckhadden”. Devo dire che si è rivelata una vera e propria sorpresa. La conoscete? Il libro non è recente e non è nemmeno il primo della collana, a volte capita di leggere un libro in maniera casuale, magari attirati dalla copertina o semplicemente dal titolo. L’ho trovato veramente molto simpatico e leggero, una lettura perfetta per il periodo estivo o magari per una vacanza. Una volta terminato, ho indagato sull’autrice e ho scoperto che la saga di Agatha Raisin comprende ben 30 libri, il primo La quiche letale pubblicato nel 1992 e l’ultimo L’innocenza dell’asino nel 2019.

Il genere è cozy mystery, la protagonista è un’investigatrice dilettante che involontariamente viene coinvolta in orribili omicidi. La sua vita privata, quella di una esuberante e pasticciona signora inglese, si mescola, per uno scherzo del destino, con delitti e crimini di ogni genere.

In questo specifico volume, le indagini sono condite da un pizzico di stregoneria. Agatha si rifugia in una nota località balneare inglese, Wyckhadden, delusa dalla sua situazione sentimentale. Qui, soggiornando all’hotel Giardino, incontra una compagnia di signori e signore di mezza età in pensione, che risiedono stabilmente nell’albergo. Un giorno, a causa di un temporaneo problema di alopecia, le viene consigliato di consultare la strega del villaggio. Dopo la sua visita, viene compiuto un sanguinoso omicidio e Agatha sembra inizialmente tra i sospettati. Grazie al suo talento nel capitare esattamente al posto giusto, nel momento giusto, riuscirà a trarsi fuori dall’impiccio, pronta per la prossima avventura.

Consigliato? Assolutamente. Ho intenzione di leggerne altri e di guardare anche la serie tv, andata in onda dal 2016 al 2018.

Buona lettura miei cari amici investigatori!

Fu sera e fu mattina. Una lettura tutta d’un fiato.

Ok, ok, molti di voi penseranno, ma questa “scrittrice dalla luna” recensisce libri che sono usciti da un paio d’anni? Non dovrebbe proporci qualcosa di più recente?

Diciamo che, ad una simile osservazione, potrei rispondere “blog mio e lo gestisco io” :)! In realtà, come ho detto sulla mia pagina Ig, sono stati due anni veramente impegnativi e ho dovuto prediligere letture obbligate a letture piacevoli. Quindi si, sono rimasta un po’ indietro anche con opere che non potevano passare inosservate.

Partiamo dal presupposto che tutti noi conosciamo Ken Follett, autore di Il mondo senza fine e I pilastri della terra, libri che hanno costituito un vero e proprio fenomeno mediatico, che sono dei best seller e per cui sono stati prodotti adattamenti cinematografici. Detto ciò, ho intenzione di scrivere comunque qualche parola in merito.

Il libro, prequel de I pilastri della terra, mi è piaciuto, è corposo, qualcuno potrebbe lasciarsi scoraggiare dalle dimensioni, ma vi assicuro che potrete consumare le pagine rapidamente. Qualche giorno per i più voraci, qualche settimana per i più tranquilli.

I protagonisti sono Ragna ed Edgar. Lei nobile normanna, lui figlio di un costruttore di barche. I loro destini, sebbene in origine molto distanti, si intrecciano fino alla nascita di un profondo amore. Ovviamente, trattandosi dei secoli bui, nello specifico del 9oo d.c, prima di poter coronare il loro sentimento, devono affrontare qualsiasi peripezia immaginabile. Viaggi, matrimonio, violenze, povertà e ricchezze, ingiustizie e battaglie si susseguono lasciando il lettore quasi senza fiato. Ad ogni disfatta bisogna farsi coraggio e pensare “non può essere finita qui, sicuramente nel prossimo capitolo le cose miglioreranno”, in effetti, dopo 900 pagine si inizia a ragionare. Posso però assicurarvi che vale la pena di attendere e di immergersi in questo brutale mondo medievale.

Per gli storici o in generale per chi insegna o è appassionato di storia, questo libro è un’ottima occasione per approfondire la vita e i costumi dell’uomo nell’alto medioevo e scoprire la storia dell’Inghilterra e della Normandia.

Consigliato? Assolutamente si, ma non per tutti. Se cercate una lettura leggera, di svago, non scegliete questo libro. Se invece amate i libri storici e il Medioevo, non potete perderlo!

Chi non vorrebbe vivere nella casa sul mare celeste?
Ho imparato che i doni della vita possono assumere ogni forma e dimensione e arrivare quando meno ce l’aspettiamo.

La casa sul mare celeste è una vera e propria rivelazione! Avevo già adocchiato la copertina tempo fa, ma, a causa di alcuni impegni, ero stata costretta a rimandare la lettura. Terminata la scuola e gli impegni di lavoro più gravosi, ho pensato di farmi un piccolo regalo. Con un paio di click e un giorno di viaggio, il libro mi è stato consegnato a casa.

Questo fantasy per adulti non delude in nessun momento, la copertina affascina, la scrittura colpisce e la trama coinvolge totalmente il lettore, il quale viene risucchiato nella meravigliosa villa orfanotrofio in cui vivono bambini dalle qualità straordinarie. Tra i ragazzi accuditi in questo luogo misterioso, udite, udite, potrete incontrare anche un giovane anticristo di nome Lucy. Proprio questo bimbetto, dotato del potere delle tenebre, è la principale preoccupazione della Suprema Dirigenza. A questo punto vi chiederete: “Chi è la Suprema Dirigenza?” Si tratta di un gruppo di funzionari in stile regime dittatoriale a capo del DIMAM, che controlla la vita delle creature magiche e i loro rapporti con il resto del mondo, estremamente preoccupata dall’esistenza dell’anticristo e dal suo tutore, il direttore dell’orfanotrofio Arthur Parnassus.

La Suprema Dirigenza sceglie, per indagare su Arthur e valutare l’orfanotrofio, un abile assistente sociale di nome Linus Baker. Linus, nonostante sia molto esperto nel suo lavoro, ritiene di essere totalmente invisibile al mondo, una sorta di tappezzeria agli occhi degli altri. Vive, senza un compagno, un familiare o un amico (umano), insieme alla sua gatta, in una piccola villetta, accanto ad una vicina insopportabile. Non ha mai preso un giorno di ferie, non ha mai visto il mare, lavora con professionalità e resiste alle angherie del suo superiore, una donna orribile che ama dare note di demerito. Il fatto che la Suprema Dirigenza lo abbia scelto, lodandone la schiettezza e l’imparzialità, provoca in lui un grande stupore. Parte con la sua più cara amica Calliope, una gatta un po’ bisbetica, alla volta dell’isola. Arthur, ormai quarantenne, rimane estasiato dalla vista del mare.

Questo viaggio gli cambia la vita e lo aiuta a ritrovare sé stesso oltre che l’amore.

Il libro è super consigliato come lettura estiva e non solo. Potete leggerlo per rilassarvi, per distrarvi, per ridere e anche per riflettere. L’ho trovato adatto sia per lettori adolescenti che per adulti appassionati del genere.

Inoltre, non ho intenzione di perdermi il nuovo libro di T.J.Klune La porta dei sussurri.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

L’insostenibile leggerezza dell’essere… l’hai mai provata?

“Un dramma umano si può sempre esprimere con la metafora della pesantezza. Diciamo, ad esempio, che ci è caduto un fardello sulle spalle. Sopportiamo o non sopportiamo questo fardello, sprofondiamo sotto il suo peso, lottiamo con esso, perdiamo o vinciamo. Ma che cos’era successo in realtà a Sabina? Niente. Aveva lasciato un uomo perché voleva lasciarlo. Lui l’aveva forse perseguitata? Aveva cercato di vendicarsi? No. Il suo non era un dramma della pesantezza, ma della leggerezza. Sulle spalle di Sabina non era caduto un fardello, ma l’insostenibile leggerezza dell’essere.” (pag.136)

Ho deciso di leggere L’insostenibile leggerezza dell’essere in un momento in cui potevo percepire la mia esistenza come tutt’altro che leggera. Che fare quindi se non ricercare un senso nella scrittura d’altri? E perché non rivolgere la mia attenzione e le mie speranze di sollievo verso un autore come Milan Kundera? Devo essere sincera, lo conoscevo sì, ma poco. Avevo in mente i titoli più noti delle sue opere e avevo scorto nelle librerie qualche suo volume. Ho acquistato il volume nell’edizione Adelphi e ho iniziato la lettura.

Il romanzo intreccia relazioni e sentimenti di uomini e donne che gravitano intorno alla cortina di ferro sovietica. La Primavera di Praga e i suoi effetti sono ampiamente descritti. Nonostante il riferimento storico, quello che più mi ha affascinato è la percezione della vita. Un’indagine estremamente precisa e accurata delle relazioni, dell’individualità, della collettività e dell’essere umano volubile e capriccioso.

Allontaniamo la pesantezza ogni qualvolta questa diventa troppo gravosa e aspiriamo alla leggerezza. Sfiorata la leggerezza, però immediatamente ne siamo annoiati e desideriamo tornare a quello stato di gravità che prima giudicavamo asfissiante.

Ho portato con me questo libro, durante una passeggiata in montagna.

Cosa ne pensate? Provate anche voi queste sensazioni? Conoscete il libro? Vi è mai capitato di rivolgervi alla saggezza di un autore per superare un momento no della costa vita?